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Notizie dai conflitti nel mondo

 

DOSSIER AMIANTO

  

Legislazione relativa all'amianto

  Decreto Legislativo n. 114 del 17 marzo 1995  Attuazione della direttiva 87/217/CEE in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’ambiente causato dall’amianto.

  Legge ordinaria del Parlamento n. 257 del 27 marzo 1992 Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto.

  D.P.R. 8 Agosto 1994  Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle provincie autonome di Trento e Bolzano per l'adozione di piani di protezione, di smaltimento e di bonifica dell'ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto

  D.M. 28 Marzo 1995 n. 202  Regolamento recante modalità e termini per la presentazione delle domande di finanziamento a valere sul fondo speciale per la riconversione delle produzioni di amianto, previsto dalla legge 27/3/92 n. 257, concernente norme relative alla dismissione dell'amianto.

  Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 novembre 1995  Ex.art. 16 contributi alle regioni per piano regionali fondo 1994

  Decreto Ministeriale 12 febbraio 1997  Criteri per l'omologazione dei prodotti sostitutivi dell'amianto.

  Decreto Ministeriale 7 luglio 1997  Approvazione della scheda di partecipazione al programma di controllo di qualita' per l'idoneita' dei laboratori di analisi che operano nel settore "amianto".

  Circolare 17 febbraio 1993, n. 124976 Modello unificato dello schema di relazione di cui all'art. 9, commi 1 e 3, della legge 27 marzo 1992, n. 257, concernente le imprese che utilizzano amianto nei processi produttivi o che svolgono attività di smaltimento o di bonifica dell'amianto.

  Circolare 12 aprile 1995, n. 7  Circolare esplicativa del decreto ministeriale 6 settembre 1994

Siti specifici sui rischi dell’amianto

Mercoledì 10 Aprile 2002, 15:25

Petizione anti-amianto al Parlamento Europeo  - Di Vito Palumbo, Italiasalute.it

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, un estratto della Petizione inviata al Parlamento Europeo il 5 marzo 2002 da Federico Cappello, esponente della Lega Tumori, nella quale si denuncia la morte di 25-30 persone all'anno per per Mesotelioma, a causa dell'amianto, nella zona di Casale Monferrato.
"Lo stabilimento della ditta Eternit di Casale Monferrato, si estende su un'area di circa 94.000 m2 di cui 50.000 circa coperti (con lastre di fibrocemento).
Dalla sua apertura fino alla chiusura avvenuta nel 1980 le assunzioni sono state 4.879 e, nel solo periodo 1950/80, 3.365.
Casale Monferrato presentava sicuramente condizioni favorevoli all'insediamento dello stabilimento Eternit, la città è infatti una delle capitali italiane della produzione del cementifera, e, per di più, le caratteristiche del cemento ricavato dalle marne argillose della zona, erano merceologicamente rinomate tant'è che i manufatti in cemento-amianto si erano imposti su tutti i mercati proprio perché veniva garantito l'impiego di cemento al 100% di produzione locale.
L'altra materia prima indispensabile alla produzione, l'amianto, proveniva per il 55% dal mercato nazionale ( in massima parte dalla miniera di Balangero-To) e per il 45% dal mercato estero, soprattutto dal Sud Africa.
Alla fine degli anni '70 sono incominciate una drammatica sequela di patologie professionali e parallelamente sono incominciate le prime indagini mirate alla conferma epidemiologica.
I danni causati dall'amianto lavorato all'Eternit non si sono limitati ad interessare la popolazione esposta professionalmente, ma riguardano anche l'ambiente con i suoi abitanti.
Infatti, a partire dagli anni '70, si incominciò a registrare da parte dei sanitari dell'Ospedale santo Spirito di Casale Monferrato, un significativo aumento dei morti per mesotelioma anche in soggetti con anamnesi lavorativa negativa nei confronti di una esposizione professionale ad amianto.
1) aumento dei mesoteliomi, tumori ed asbesto a carico dei soggetti esposti professionalmente.
2) aumento dei mesoteliomi in soggetti esposti in modo indiretto.
3) percentuale sempre maggiore di mesoteliomi insorgenti in soggetti non esposti.
4) elevato numero di donne affette da mesotelioma.
5) numero sempre maggiore di mesoteliomi in soggetti con età inferiore ai 50 anni.
L'amianto è dunque presente nel casalese, in quantità massiccia. Il 30% delle coperture della città di Casale Monferrato sono costituite da materiale in cemento-amianto.
Poiché un m2 di copertura in lastra di Eternit pesa circa 13,5 Kg. Ed il contenuto di amianto è pari al 15% circa, detratto il valore in peso dell'acqua contenuta nel manufatto stagionato (circa 20%), moltiplicando il valore ottenuto per il numero di m2 relativi alla superficie ricoperta con fibrocemento si ottiene l'impressionante valore di circa 2.000 tonnellate di amianto presente in Casale Monferrato.
Si richiede pertanto una Legge speciale, in special modo per Casale Monferrato che preveda.
1) Potenziare i finanziamenti alla lotta all'amianto.
2) Defiscalizzazione degli interventi progressivamente al reddito.
3) Calmierare i prezzi di bonifica.
4) Realizzazione presso l'Ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato un Centro di Ricerca Clinico per il Mesotelioma (denominato CERMES).
5) Concessione Alto Patrocino del Parlamento Europeo per il CERMES."


Per ulteriori notizie consulta Italiasalute.it


AGGIORNAMENTI
05/04/02
Lavoratori più protetti contro l'amianto

Elisa Maria DAMIÃO (PSE, P)
Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 83/477/CEE del Consiglio sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro
Doc.: A5-0091/2002
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 10.04.2002 >>
Parlamento Europeo |il documento

 

Commissione amianto, ecco le nomine

11 i componenti

 23/04/2002 – Sono stati nominati i componenti della Commissione amianto, dopo la decisione del ministro del Welfare, Roberto Maroni, di istituire un gruppo di tecnici per tenere sotto controllo, per affrontare e risolvere le questioni legate alle numerose vertenze in atto sull’amianto e sulle problematiche riguardanti i lavoratori e le aziende. Ecco i nomi indicati dal ministero del Welfare:
- Giuliano Cazzola – Coordinatore
- Pasquale Acconcia
- Maria Raffaella Albi
- Piero AltaroccaCesare
- Romano Calvelli
- Maria Teresa De Stefanis
- Gennaro Langella
- Stefano Listanti
- Mario Maci
- Caterina Mingione
- Uberto Verdel

Dall'Unione Europea nuove norme per la protezione della salute dei lavoratori 

23/05/2003 - Il 7 marzo 2003 è stata emanata una direttiva della comunità europea che ha dettato nuove regole per garantire ai lavoratori maggiormente esposti al pericolo dell'amianto maggiore sicurezza e protezione da questo pericoloso materiale.
Le regole riguardano in particolare la metodologia utilizzata per misurare la quantità di amianto nell'aria per mezzo dei prelievi e il metodo di conteggio delle fibre.
Lo scopo è quello di consentire di individuare l'amianto all'interno degli edifici per poter consentire a coloro che ci lavorano una protezione adeguata contro l'esposizione che inevitabilmente subirebbero, realizzando gli interventi.
A tale proposito la direttiva sottolinea l'importanza che i lavori di demolizione e di rimozione dell'amianto siano eseguiti da una azienda specializzata che metta in atto tutte le misure precauzionali atte a garantire la massima sicurezza e protezione dei lavoratori.
I datori di lavoro, secondo la direttiva devono provvedere affinché nessun lavoratore sia esposto a una concentrazione di amianto in sospensione nell'aria superiore a 0,1 fibre per cm 3 ,misurata in rapporto a una media ponderata nel tempo di riferimento di 8 ore.
Quando il valore limite fissato all'articolo precedente viene superato, la direttiva prevede che siano individuate le cause di questo superamento e adottate il più presto possibile le misure appropriate per ovviare alla situazione.
I datori di lavoro per garantire la piena sicurezza dovranno prevedere periodi di riposo necessari nel corso di attività e un'idonea formazione per tutti i lavoratori esposti o potenzialmente esposti a polveri contenenti amianto.Tale formazione deve avvenire senza alcun onere a carico dei lavoratori e ad intervalli regolari.
Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie in materia di prevenzione e sicurezza, in particolare per quanto riguarda in particolare;
a)le proprietà dell'amianto e i suoi effetti sulla salute, incluso l'effetto sinergico dovuto al fumare;
b)i tipi di prodotti o materiali che possono contenere amianto;
c)le operazioni che possono comportare un'esposizione all'amianto e l'importanza dei controlli preventivi per ridurre al minimo tale esposizione;
d)le procedure di lavoro sicure,i controlli e le attrezzature di protezione;
e)la funzione,la scelta,la selezione,i limiti e la corretta utilizzazione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie;
f)le procedure di emergenza;
g)le procedure di decontaminazione;
h)l'eliminazione dei residui;
i)la necessità del controllo sanitario.
Gli orientamenti pratici per la formazione degli addetti all'eliminazione dell'amianto sono messi a punto a livello comunitario.

Vedi di seguito il testo integrale della nuova direttiva;

Direttiva CEE 27/03/2003 n. 2003/18/ce
Consiglio Comunità Europea - Modifica alla direttiva 83/477/CEE del Consiglio sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro
(Gazzetta Europea 15/04/2003 n. L97/48)

 

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